UAE Emirates, il d.s. Manuele Mori: “Questo ruolo mi dà stimoli. Alle Strade Bianche Formolo e Pogacar partono alla pari”
Manuele Mori si è ormai abituato alla sua nuova carriera da direttore sportivo. Il toscano, professionista dal 2004 al 2019, ha subito effettuato il passaggio sull’ammiraglia alla UAE Team Emirates una volta terminato il proprio contratto da corridore. Per lui questa è la seconda stagione nel nuovo ruolo, in cui può condividere con gli atleti la sua grande esperienza nelle corse e dispensare consigli per le gare, mentre apprende i segreti del nuovo mestiere dai più esperti del team. Questo sabato il classe ’80 salirà sull’ammiraglia della squadra emiratina per guidare i suoi corridori, che possono puntare a risultati importanti.
Intervistato a Siena alla vigilia della corsa, l’ex passista ha analizzato ai nostri microfoni la situazione del roster per la classica di domani: “Sicuramente siamo venuti qua per fare bene, come accade sempre abbiamo una squadra molto competitiva. Le Strade Bianche sono una gara particolare, può andare tutto liscio come si può avere una giornata storta, con la sfortuna che ti accompagna e impedisce di fare risultato. Speriamo che vada bene, i ragazzi stanno bene. Vedremo di fare risultati. Pogacar e Formolo partono alla pari come ruolo, sono due corridori importanti, tra i più forti del panorama mondiale. A entrambi piace questa gara, sono venuti a farla con motivazione e cercheremo di supportarli”.
Di certo l’UAE Team Emirates inizia questa stagione con meno pressione dopo il successo di Tadej Pogacar all’UAE Tour, corsa di casa a cui la squadra emiratina teneva in modo particolare: “L’UAE Tour per noi è stata una partenza importante dell’anno. Abbiamo già ottenuto il risultato pieno, la squadra è soddisfatta. Andiamo per fare bene in ogni gara. Speriamo di ottenere più risultati possibili in tutte le gare che andiamo a fare”.
Infine Mori ha raccontato la sua nuova vita da direttore sportivo: “È una bella esperienza essere in ammiraglia, ho avuto la fortuna di rimanere in un ambiente in cui conosco un po’ tutti da una vita. Sono cresciuto inizialmente con Giannetti, lo conosco benissimo, così come Maccini. Per me è come rimanere in famiglia e questo mi avvantaggia molto, conoscono i miei pregi e i miei difetti. Questo ruolo mi dà anche stimoli in più rispetto agli ultimi anni da corridore. Negli ultimi anni da professionista ho sempre pensato di poter ricoprire questo ruolo. Spero di potermi guadagnare la fiducia della squadra mettendo a disposizione la mia esperienza da professionista. Qui a Siena ho fatto anche quarto un anno, conosco bene un po’ tutte le gare del panorama mondiale”.
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